Inverno 2024: riflessioni di fine anno.
Inizia con oggi 21 dicembre la stagione invernale. Fredde ed umide giornate ci invitano ad assaporare il tempo che ci è stato donato, a soffermarci in riflessioni e tornare in contatto con noi stessi, con la nostra essenza. Il cuore scandisce un ritmo più lento, pause spirituali, ristoro fisico. L’anno trascorso volge al termine inghiottendo, vorace, momenti passati di narcolessia collettiva, unita alla totale indifferenza di menti assopite da svariati antidepressivi. Come alberi spogli, dormienti, privi di pudore e parola, abbiamo assorbito quantità industriali di narrazione artificiale, priva di calorie, pregna d’informazione tossica, a solleticare e destare ancestrali paure. Isolati dalle nostre radici, occupiamo spazi domestici e pubblici, addobbati di superfluo, dorati di ambiguità, scintillanti di finzione, arricchiti di illusione, per sognatori la cui coscienza resta un miraggio. Con l’arrivo dell’inverno anche Natale si espone, il Re è nudo. L’ego umano dona le sue energie al “Dio denaro”, all’apparire, al materiale, al virtuale, alle oscurità. Ha delegato la propria vita alla finzione giuridica, all’estinzione sociale. Ma amore, libertà, dignità, leggerezza, serenità, felicità, gioia di vivere non si trovano negli scaffali colorati ed invitanti dei supermercati, né tantomeno nei nostri “regimi democratici” corrotti. Tutti questi valori sono dentro di noi e si generano dall’amore per noi stessi, attivando il cuore, riconoscendo le nostre radici nella natura, rispettando la terra che ci alimenta e che, purtroppo, calpestiamo indifferenti. Riconoscere, ascoltare e riscaldare la nostra anima diventa un atto sacro e divino, dove, solo l’amore può far nascere e crescere armoniosamente ogni cosa. Se la ignoriamo, insensibili, assuefatti da falsi cieli chimici, ingannati da lupi travestiti da agnelli o manipolati da una società perversa e priva di moralità, l’ipocrisia avrà vinto, così come il vuoto sulla dignità e la libertà d’espressione. Saremo complici di un vecchio mondo allo sbando, violento, transumano, apocalittico. Molte verità, presto, saranno portate in dono sotto l’albero dell’onestà, forse, o accanto ad un caminetto acceso o, verosimilmente, attraverso gli stessi veleni tecnologici di cui siamo dipendenti. Seguire la luce del discernere, risvegliare le coscienze, scartare la consapevolezza, essere responsabili della nostra vita, senza più delegarla agli avvoltoi del “buio”, ci metterà seduti al cospetto di un tavolo, come questo, ricco di culture, vissuti, dove piatti di differenti popoli profumeranno di valori comuni, di visioni condivise, dove con calici, di leggere bollicine, si brinderà alla comunione, alla cooperazione. L’obiettivo cui ambisce la nostra anima sta nel sentiero verso un nuovo mondo, presenti a noi stessi, responsabili, rispettosi verso ogni forma di vita. Aspiriamo all’essere utili, sostenendoci l’un l’altro, alimentati da amore incondizionato e vibrazioni armoniche positive. L’augurio per queste festività è quello di riscoprire il sole, la luce che giace dentro di noi, la forza ed il calore della nostra vera essenza. I regali da scartare, quest’anno, si chiamano “cuore, sensibilità, coscienza, consapevolezza, condivisione, fratellanza, pace”, perché questo pianeta, da rispettare ed amare, è abitato da diversi popoli, culture millenarie e, comunque, da una sola razza: quella umana.
Stefano Reginato (Fonte, 21.12.2024)
dedicata a tutte le anime partecipanti alla cena del 21.12.2024
